di Enzo Maraio
Salvini in piazza, Tajani lo ammonisce, la Meloni palleggia. Tre leader di maggioranza e tre idee diverse di politica estera. Questo Governo non ha una linea e non farà molta strada. Su ‘Rearm Eu’ le posizioni sono diverse, diversa è la linea su Trump, sull’invasione russa in Ucraina, la posizione sul Medio Oriente e sul futuro dell’Europa. Senza una linea chiara di politica estera non c’è governo del Paese. È una regola base della vita repubblicana. Questa maggioranza non potrà durare a lungo e presto le contraddizioni, con i nodi che stanno venendo al pettine, faranno implodere il centrodestra. Siamo in una fase internazionale nuova. Siamo convinti che sia arrivato il momento che l’Europa assuma maggiore responsabilità per la sua autosufficienza, la sua autonomia e la sua difesa. La nostra tradizione europeista deve spingerci a promuovere ogni azione di cooperazione, sostenendo il lavoro che il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, sta portando avanti. L’Ue, il più grande spazio di libertà e di diritti nel mondo, è impegnata a difendere la libertà del popolo ucraino: la libertà dell’Ucraina di oggi è la libertà di tutti noi. Mentre concordiamo sulla improrogabilità di affrontare, finanziandola, l’emergenza della sicurezza, ribadiamo che non condividiamo la possibilità offerta agli Stati membri di utilizzare i fondi per la coesione: gli investimenti sulla sicurezza e sulla difesa europea non possono andare a scapito del pilastro europeo dei diritti sociali. Per questo riteniamo che il piano Rearm Eu proposto dalla Presidente della Commissione europea sia un primo passo necessario per la difesa comune, ma debba trovare altri canali di finanziamento. Su questo siamo d’accordo con Elly Schlein, la sicurezza europea non può essere soltanto una mera sommatoria di investimenti fatti nella difesa dei ventisette Stati membri. Serve una visione: l’idea degli Stati Uniti d’Europa andava e va in questa direzione. È necessario avere un progetto unitario, condiviso e coordinato della difesa europea se vogliamo che davvero il nostro continente possa svolgere il ruolo di attore geopolitico alla pari fra la Russia di Putin e gli Stati Uniti di Trump, guidato dalla bussola dei valori europei. Per questo, sul Rearm Eu non può essere in discussione il se farlo – è una necessità impellente – ma il come farlo, e come finanziarlo. Per questo sabato saremo in piazza del Popolo, per riaffermare i valori europeisti del nostro Paese ma anche per chiedere un protagonismo dell’Europa nell’avvio di percorsi di pace nel mondo. Del resto, come disse Nenni in un discorso alla Camera dei Deputati nel ‘58 sul riarmo dei Paesi, “Il sentimento più profondo in noi è la salvaguardia della pace. Tutto il resto viene dopo.”