di Giada Fazzalari
Molti dei punti di riferimento all’interno dei quali eravamo abituati ad operare nel corso dei decenni, stanno venendo meno irrimediabilmente, sacrificati sull’altare di questo nuovo ordine mondiale. Un quadro globale che ci suggerisce che siamo ad un nuovo tornante della storia, dove nulla è più scontato, a cominciare dai valori su cui si era fondato l’Occidente. Assistiamo a guerre militari e guerre commerciali, guerre ibride, alleanze strategiche ed equilibri saltati. Al centro di questo nuovo quadro geopolitico, ca va sans dire, gli Stati Uniti d’America, un tempo regolati da un’economia solida, un tempo un Paese fondato sugli ideali di libertà, con i diritti garantiti per tutti, un faro di democrazia. Un rapporto con l’Europa basato su solidarietà e garanzie di sicurezza. È questo il ritratto. Esattamente ciò che oggi non traspare. Sarebbe miope pensare che questo sia avvenuto con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca. E forse, le cause andrebbero ricercate scavando più a fondo. Gli Stati Uniti d’America sono sempre stati un punto di riferimento in ogni campo: economico, sociale, culturale. Oggi però gli Usa stanno aggredendo direttamente organismi sovranazionali come l’Onu, indebolendo la Nato e l’equilibrio commerciale dell’Occidente. Trump minaccia i suoi partner principali con la dissennata politica dei dazi, anticamera di recessioni e contrazioni produttive, con umiliazioni di Stati in guerra come l’Ucraina, con le deportazioni di migranti palestinesi, con lo smantellamento dello Stato e del welfare, con la folle costruzione di una rete globale di destre autoritarie. Si assiste al ritorno della segregazione razziale e del suprematismo bianco, ad una comunità di americani senza fissa dimora stremati dalle contingenze economiche, cittadini a caccia di lavori saltuari che invocano maggiori diritti. Un luogo regolato dall’economia anche nella sua dimensione più brutale. Dalla forza militare, dalla legge del più forte. Allora, di fronte a questo quadro, non ci dobbiamo chiedere se sia andato in frantumi il sogno americano, ma quando sia successo. Se questa è l’America da cui prendere lezioni di democrazia, noi da questa democrazia non abbiamo nulla da imparare. Non è antiamericanismo ideologico, ma una critica oggettiva a una democrazia evidentemente ammalata. E forse, è arrivato il momento, per Italia ed Europa, di diventare grandi. Proprio sulle macerie di un sogno americano ormai andato in frantumi.