Disordine mondiale

di Andrea Follini

L’Occidente, quello nato dopo la seconda guerra mondiale, quello che ha garantito una condizione di relativo benessere, di pace e di democrazia per otto decenni, non è più. Stiamo vivendo un periodo di profonda trasformazione, ma è un mutamento che ci sta attraversando, del quale non siamo in alcun modo protagonisti. Una Unione europea, da tempo scricchiolante sotto i colpi dei sovranismi e dell’internazionale nera, pare non reggere alle bordate sempre più intense che la colpiscono, vittima di un fuoco sino a ieri amico che oggi mostra un volto assai più arrogante. Il ritorno di Trump alla Casa Bianca sta ridefinendo pesantemente i valori occidentali ai quali eravamo tutti noi abituati. Il diritto internazionale e gli stessi organismi internazionali, asfaltati nel nome di un nuovo protagonismo egoistico, sono il biglietto da visita di queste prime settimane di nuova amministrazione. Il Paese che fino a ieri si ergeva a paladino dell’ordine mondiale, oggi preferisce trattare direttamente con potenze antidemocratiche, divenute improvvisamente amiche, con il solo obiettivo di salvaguardare gli interessi americani, incurante delle ripercussioni delle scelte compiute: si decide con Putin di Ucraina senza interpellare gli ucraini; si parla con Xi per riorganizzare il commercio mondiale. Si gioca sulla carta geografica come su di un Risiko, però reale. In questo quadro l’Unione europea paga il conto di una incapacità di sintesi interna e tenta mosse disperate per recuperare il tempo perduto. Correre ai ripari, in fretta, aggrappandosi ancora una volta ai valori dei fondatori, lavorando per gli Stati Uniti d’Europa. Solo così l’Unione europea potrà passare la notte.

Ti potrebbero interessare